Il mio West – Chili con carne, fagioli del Re in umido e tortillas di grano marzolo

by Annarita Rossi

Ha ragione la Patty, sarà che siamo ugualmente babbionecoetanee ma anche la mia infanzia è stata scandita dalla visione di film eserie western con mio padre, era forse l’unico privilegio concesso alle figliefemmine per condividere del tempo con i padri stanchi, di ritorno dal lavoro. Eallora, assalti alle diligenze, sparatorie, scalpi, saloon, cavalli, frecce emandrie al pascolo sono state la colonna sonora della mia gioventù, nellaeterna lotta tra cowboy e Indiani. 

Ho sognato per anni di incontrare un cowboycome Luke Mahacan di Alla Conquista del West (How the West was won titolooriginale), poi il genere western ebbe una battuta d’arresto, mio padre cedetteai polizieschi (dei quali si ricorda di più mia sorella) e io, vedendo film conSoldato Blu ho iniziato a fare il tifo per i Pellerossa. 

Più di recente c’è statoun film, Scappo dalla città – la vita, l’amore e le vacche (City slickers inoriginale) che mi ha riavvicinato al genere, è un film divertente, brillante,senza velleità di film impegnato che racconta la storia di tre amici stanchi efrustrati che decidono di scortare una mandria come veri cowboy pensando difare una sorta di vacanza ma, si troveranno davanti un mondo duro che nonconoscevano, confusi davanti ad un cielo pieno di stelle o al rumore assordantedel silenzio assoluto, il tutto ovviamente con risvolti comici.
Io mi sonosentita un po’ così quando sono partita per gli States in viaggio di nozze, conil mio bagaglio di pregiudizi che un italiana cresciuta senza il mitodell’America poteva avere, tirata nel viaggio da un neo marito al contrarioinnamorato di New York e della vita on the road. Io ho dovuto ricredermi sumolti aspetti ma anche lui, che sperava di incontrare tante Pamela Anderson nellespiagge della California. 

Quello che più mi ha stupito, incantato e stravolto èstata proprio natura, fatta di spazi infiniti, di rocce modellate dall’azionedell’acqua, del vento e del tempo, gli animali, le piante straordinarie e ilsuono del silenzio. La bellezza che vive in posti che non ti aspetti, quellipoco patinati, poco conosciuti che ti fanno sentire la vera forza della natura.Ho sentito tutto questo girando per l’Arizona, lo Utah, la California e il Nevada,sentendo gli orsi bruni, nel Parco di Yosemite, aggirarsi nei pressi delle nostre cabin tents  in cercadi cibo, guardando le sequoie allungarsi nel cielo o vedere l’azione del FiumeColorado riportare alla luce due miliardi di anni della Terra. 

Anche per questa sfida dell’MTC, ho dovuto fare quel trainingautogeno che la Mai ci aveva chiesto per la sfida dello scorso mese, sonodovuta diventare un cowboy per cucinare un vero chili con carne. Per farlo però,non sono dovuta andare fisicamente nel lontano Texas, dove il chili è nato, l’ho fatto prendendo comespunto un film, Il mio West di Veronesi del 1998 un flop pazzesco nonostante uncast di tutto rispetto (Harvey Keitel e David Bowie) che però è stato giratoquasi completamente nel bacino di origine glaciale di Campocatino, vicino il borgo diVagli Sotto, in Garfagnana.

 Paesaggi suggestivi, ancora meravigliosamentenaturali con poche capanne di pastori e la maestosità delle Apuane a fare dasfondo. Un cowboy garfagnino dunque, che alleva e sposta mucche di razza garfagnina, che utilizza farina di formenton 8 file, grano marzolo, peperoncinotoscano e legumi tipici della zona come i fagioli giallorini o i fagioli del Re. Una vita dura, scandita dal lavoro e dal ritmo del sole, con pasti cotti su un fuoco improvvisato che serve anche per scaldarsi nelle fredde serate d’inverno. 

Un plain chilifatto solo di carne e peperoncino perché qualunque verdura, erba ospezia sarebbe sopraffatta dal calore del peperoncino che, esalta invece, lacarne. Per accompagnamento un bel piatto di fagioli del Re in umido con tortillasdi grano marzolo, seminato a marzo e raccolto a settembre.


Chili con carne
Per il chili riporto la ricetta di Anne

Manzo (spalla) tagliato a cubi di 2,5 cm di lato 750 gr
Peperoncini toscani secchi interi 5
Sale


Spezzettate i peperoncini secchi scuotendone fuori i semi (da eliminare) emettete i pezzi in una ciotola, coprite i peperoncini di acqua bollente elasciate in infusione per almeno 2 ore.

Passato questo tempo, frullateli con l’acqua di infusione fino ad ottenereuna pasta leggermente densa. Passatela da un setaccio fine  in modo daeliminare ogni residuo di pellicine, recuperando quanta piu’ polpa possibile.

Mettete la carne e la salsa in una pentola di ghisa, coccio o acciaio pesante,regolate di sale mescolate bene e fate cuocere coperto (lasciate unapiccolissima fessura perche’ possa uscire il vapore) a calore dolcissimo percirca 3 ore, controllando ogni tanto. Non e’ necessario far rosolare la carneperche’ il calore forte che sarebbe necessario ne irrigidisce le fibre,rendendola poi piu’ dura da cuocere.  Si puo’ anche mettere a cuocere inforno a circa 120C, per una cottura lenta e uniforme, col calore che circondala pentola interamente.


L’ideale e’ far riposare il Chili e servirlo il giorno dopo.

Se si usano i peperoncini freschi, questi vanno prima abbrustoliti inforno, fatti riposare in un sacchetto di carta o avvolti in un foglio dialluminio, spellati, eliminando i semi, e utilizzati tritati piu’ o menosottilmente per preparare il chili.  Attenzione adaerare bene l’ambiente quando si arrostiscono i peperoncini piccanti specie sesono del tipo forte, meglio utilizzare i guanti di gomma per spellarli eeliminare i semi e fare attenzione a non toccarsi la pelle o gli occhi!

per accompagnare il Chili

Tortillas di farina di grano marzolo

Farina integrale di grano marzolo macinata a pietra (a bassocontenuto di glutine)500 g
Olio vegetale 3 cucchiai
ievito chimico non vanigliato1-1/2 cucchiaini
Sale 1 cucchiaino
Acqua tiepida 240-360 ml 

Si lavora l’olio nella farina mescolata con lievito e sale con la puntadelle dita fino a farlo assorbire tutto, poi si aggiunge acqua sufficiente ad avereun impasto morbido ma non attaccaticcio. Deve essere ben idratato o letortillas si sbriciolano quando si stendono col mattarello, ma non va lavoratotroppo o si sviluppa il glutine e restano dure. Ci vuole un po’ di pratica.

Si creano con l’impasto delle palline poco piu’ grandi di una noce (50 gr) e sifanno riposare 10-15 minuti sotto un telo umido. Nel frattempo si fa scaldareuna padella o piastra di ghisa o ferro o acciaio (non teflon che non si puo’scaldare vuoto) e quando e’ ben calda si prende una pallina e col mattarello sischiaccia fino a formare una cerchio piu’ o meno sottile, a seconda di come sipreferiscano le tortillas. Se si mette la pallina di pasta in una busta diplastica per alimenti e’ piu’ semplice da stendere.

 La piastra e’ calda a sufficienza quando spruzzandola con qualche gocciad’acqua questa sfrigola ed evapora quasi istantaneamente. Si mette la tortillaa cuocere da un lato e appena si vedono formare delle bolle in superficie sialza un po’ con la spatola per controllare che sotto ci siano delle macchiebrune, a quel punto si gira e si fa finire di cuocere anche l’altro lato. Ognitortilla una volta pronta va tenuta in caldo in un paniere rivestito con untelo abbastanza ampio d apoter coprire la pila di tortillas in modo da tenerlecalde.

Fagioli del re in umido 

Fagioli del Re 250 gr
Aglio 2
Salvia qualche foglia
Salsa di pomodoro 3/4 cucchiai
Sale
Olio

    
Mettere i fagioli lasera prima a rinvenire nell’acqua. Il giorno successivo fateli cuocere in acquabollente salata fino a che non saranno teneri. In una padella mettere ascaldare un poco d’olio, due agli schiacciati e qualche foglia di salvia, poiaggiungere la polpa di pomodoro. Fate insaporire e aggiungere i fagioli scolati.Lasciarli prendere sapore per una decina di minuti. Salare se necessario.

Con questa ricetta partecipo all’MTC di Aprile

21 commenti

IsabelC. Aprile 26, 2013 - 9:36 pm

Molto bello questo ricordo dei film western!
L'America ha una natura meravigliosa, potente ed infinita!
Direi ottimo il tuo chili, con tortillas e fagioli!

Rispondi
Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:08 pm

Grazie Isabel, l'America è così ti sorprende dove meno te l'aspetti! un bacio.

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daniela ferri Aprile 27, 2013 - 3:22 pm

Ottima rivisitazione di un classico americano nata difronte alle splendide apuane! Bel lavoro Annarita e bello lo "scavo" nei ricordi che ci hai regalato… incidentalmente, ottime foto !

Dani

Ps. Scappo dalla città è uno dei mii film favoriti :-))

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:09 pm

Anche a me è piaciuto tanto, divertente e pulito. Grazie dani.

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Ilaria Aprile 27, 2013 - 6:10 pm

Ciao Annarita 🙂
Mi piace molto il tuo chili e la ricerca dei prodotti a km 0 come i fagioli giallorini e il grano marzolo e complimenti anche per le splendide foto!
A presto Ilaria

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:10 pm

Grazie, i complimenti sulle foto mi fanno sempre tanto piacere. Un bacio.

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La Cucina Spontanea Aprile 27, 2013 - 8:34 pm

Bellissimo post!Me lo ricordo il film di Veronesi, mi sa che sono andata pure a vederlo al cinema…
Non conoscevo i fagioli del re, vado subito a leggermi qualche informazione in più, è davvero una bella reinterpretazione!un bacio

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:11 pm

Il mio West, non resterà negli annali della filmografia western ma per la comunità di Vagli è stato un "ciclone"…ancora se lo ricordano. Un bacio.

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stella Aprile 28, 2013 - 1:26 pm

rimango davvero a bocca aperta, sia dalle bellissime foto che dalla ricetta, questo mese sto conoscendo un'infinita scelta di fagioli mai visti 😀

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:13 pm

Grazie, esistono talmente tante varietà di fagioli che c'è da impazzire…

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Carmela Aprile 28, 2013 - 2:41 pm

Fantastiche foto, chili dalla rusticità incantevole ^^ Complimentissimi ^^

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:14 pm

Grazie davvero di cuore….

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Mai Aprile 28, 2013 - 4:54 pm

A me, questa ricetta mi sembra Regale e non soltanto per i fagioli del Re…!!! Wow!

besos

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:14 pm

Grazie Mai, un bacione grande.

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Murzillo Saporito Aprile 29, 2013 - 9:30 am

Ottima ricetta, ma le foto lasciano senza parole….bellissime!

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:14 pm

Un grazie enorme…….

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conunpocodizucchero Elena Aprile 30, 2013 - 8:51 am

buongiorno cara!! eccomi di ritorno da Roma a gustare questa tua interpretazione deliziosa!

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Annarita Rossi Aprile 30, 2013 - 9:15 pm

Io non c'ero che peccato, cmq complimenti a tutte per l'evento e l'organizzazione. Un bacio.

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Lara Bianchini Maggio 2, 2013 - 6:38 pm

Ciao Annarita, nonostante tu abbia vinto un premio 30 mm. e io no (stò rosicando da matti) devo complimentarmi per la foto, secondo me la più bella, dell'emmeti di questo mese. Complimenti. Lara

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Annarita Rossi Maggio 2, 2013 - 7:14 pm

Grazie cara, non sai quanto sono felice del premio….rosica pure 😛

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Patty Maggio 3, 2013 - 8:20 am

Intanto ieri sono andata a vedere i premi per il 33 mm e sono d'accordo con Lara, la tua foto è veramente strepitosa. Congratulazioni.
Poi ho letto il tuo post con divertimento, perché ho fatto il tuo stesso viaggio, ma non era quello di nozze e tutt'ora quando ripenso all'Arizona ho una nostalgia enorme. Scrivere il post sui film western me l'ha riportata a galla e con mio marito ci siamo detti perché non rifarlo l'anno prossimo con Alice. Siamo senza rimedio.
Grazie per la citazione, vedo che le tue "malattie" sono anche le mie, dobbiamo trovarci prima o poi, non siamo così lontane mannaggia! In ogni caso post e ricetta sono favolosi. Un forte abbraccio, Pat

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