Chocolate krantz cakes di Ottolenghi

by Annarita Rossi

Era nell’aria da tempo, da troppo tempo. E’ una di quelle ricette chequando le vedi vorresti farle subito ma che, inevitabilmente, si aggiungonoalla tua to do list, lunga più di un rotolo di carta igienica e si perdono. E’capitato però, che dopo le feste mi sia venuta una voglia incontenibile dicucinare, con particolare predilezione per i dolci lievitati, forse ildesiderio di “panettonificare” è stato soddisfatto solo a metà, lasciandomiresidui che mi hanno fatto propendere per il kranz di Ottolenghi, ricettacontenuta nel bellissimo Jerusalem. 

Il dolce lievitato è ashkenaita, tipicodella zona ovest di Gerusalemme dove, come racconta lo stesso Ottolenghi, sipossono vedere di venerdì lunghe file di persone in coda per comprare il krantzo babka e le challot. Un dolce che dà soddisfazioni sia nella realizzazione chenell’aspetto e soprattutto nel gusto. Perfetto per un thè, la colazione o perla merenda dei piccoli. Si conserva per giorni mantenendo umidità e sapore. Laricetta prevede due torte, se volete un consiglio, fatele entrambe, perché unanon basterà!

530 g difarina (più per infarinare piano)

100 gzucchero

2 cucchiai dilievito secco

La buccia grattugiatadi un limone

3 uova grandi(bio)

120 ml acqua

1/3 di cucchiaiodi sale

150 g diburro, a temperatura ambiente, tagliato a cubetti (2 cm ca)

Olio digirasole per ungere

Farcitura alcioccolato

50 g zuccheroa velo

30 g cacao inpolvere di ottima qualità

130 gcioccolato di ottima qualità

120 g diburro sciolto

100 g nocipecan

2 cucchiai dizucchero

Sciroppo

260 g zucchero

160 ml acqua

Prepararel’impasto: mettere nella ciotola della planetaria la farina, lo zucchero, illievito e la buccia grattugiata del limone. Utilizzare il gancio per mescolarequesti ingredienti (bassa velocità, per un minuto) poi aggiungere le uova el’acqua alla stessa velocità per qualche secondo poi aumentarla a mediavelocità per 5 minuti. Aggiungere il sale e unire il burro poco per volta, continuandoad impastare per 10 minuti a media velocità, fino a quando l’impasto diventaliscio, elastico e lucido (fino a incordatura). Se l’impasto dovesse attaccarsiai bordi della ciotola, mettete un po’ di farina.

Mettere l’impastoin una ciotola unta con olio di girasole coprendo con pellicola e porre infrigo per mezza giornata, preferibilmente per una notte.

Ungere duestampi da plumcake (25cmx10cm) con olio di girasole mettendo alla base unfoglio di carta forno.

Dividerel’impasto in due e mettere tutto nel frigo.

Preparare lafarcia mescolando lo zucchero a velo con il cacao in polvere e unendoli al cioccolatoe burro sciolti insieme.

Prendere unodei due pezzi di impasto e stenderlo con il matterello a formare un rettangolodi circa 38 cm x 28 cm, facendo in modo che il lato più lungo sia davanti avoi.

A questopunto versare metà della crema di cioccolato e stenderla con un coltello fino a2 cm dal bordo, dopodiché distribuire metà delle le noci e lo zucchero.

Bagnare conpoca acqua i bordi poi, usando entrambe le mani avvolgere la pasta formando unaroulade sul lato più lungo.

Con un coltellomolto affilato eliminare le due estremità quindi tagliarlo in due nel sensodella lunghezza. Con il taglio verso l’alto (in modo che il cioccolato rimangain alto) formare una treccia e metterla nello stampo. Ripetere l’operazione conl’altro pezzo di impasto.

Coprire con unapellicola e fare lievitare per circa un’ora e mezza. Il dolce dovrà cresceredel 10-20% in più.

Accendere ilforno a 190°C. Infornare i dolci posizionandoli a metà altezza.

Cuocere percirca 30 minuti o fino a quando inserendo uno stuzzicadenti non esca asciutto.

Mentre letorte sono nel forno preparare lo sciroppo. Mescolare acqua e zucchero in unpentolino e far cuocere a fuoco medio fino a quando lo sciroppo inizia a bollirepoi togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.

Appenasfornate le torte spennellare con lo sciroppo, mantenendole nel loro stampo.

È importanteutilizzare tutto lo sciroppo, facendolo assorbire poco per volta.

Farintiepidire i dolci nello stampo poi toglierli e farli raffreddarecompletamente su una gratella.

NOTE:

·        Ladescrizione della ricetta è rigorosa e molto lunga ma in realtà la ricetta èabbastanza semplice. Più complicato è leggersela tutta.

·        Fare 2 tortesembra troppo, ma non è così, perché non sono torte enormi e finiscono presto,in più hanno un lunga conservazione. Mantenute in un semplice porta torta sonoperfette anche dopo una settimana.

·        Dopo averformato il rotolo metterlo a riposare in frigorifero per almeno mezz’ora, saràpiù facile tagliarlo e fare la treccia.

·        La questionepiù dibattuta è la quantità di zucchero dello sciroppo. 260g di zucchero sembranodavvero troppi ma, c’è da dire anche che la farcia e l’impasto non sono cosìdolci e il krantz si riequilibra proprio con lo sciroppo. Detto questo,diminuire anche alla metà non stravolgerebbe il risultato.

·        Sono grata aOttolenghi per questa ricetta, perché se ci sono tante altre versioni in giro maquesta è facile e molto buona.

GIUDIZIO:

PROMOSSA

8 commenti

La Cucina Spontanea Gennaio 16, 2018 - 1:12 pm

Abbiamo fatto il pollo all'arak (che per noi si è tradotto in sambuca) e clementine di Ottolenghi lo scorso fine settimana, dopo averne letto e sentito parlare con grande entusiasmo. Non sto a dirti da quanto tempo è che è sulla "to do list", anni. Questo dolce lo assaporo ogni volta che sfoglio Jerusalem, cosa che capita spesso, leggo la ricetta, guardo le foto e cerco di immaginarmelo. Mi spaventa come tutti i lievitati, ma è nella "to di list" e dopo aver letto il tuo post lo farò salire di qualche gradino, non vorrei metterci anni prima di trovare il coraggio. A te è venuto benissimo.
Marta

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Annarita Rossi Gennaio 16, 2018 - 6:57 pm

Ciao Marta, ti consiglio di non fartelo sfuggire, primo perchè è più facile di quanto sembri poi perchè è davvero molto buono. Le noci pecan dentro ( droga per me) sono quel tocco di goduria che si unisce alla pasta morbida e al cioccolato fondente. Proprio da urlo. Anch'io ho aspettato troppo ma ora lo farò spesso come il pollo con l'arak.

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๓คקเ Gennaio 16, 2018 - 2:06 pm

Prendo nota del tuo consiglio di non dimezzare le dosi, 🙂 perché anche a me è venuta un'incredibile voglia di cucinare, specialmente i lievitati.
Non ho fatto il panettone quest'anno, evidentemente mi manca un lievitato dolce e questo sembra davvero perfetto.
Grazie Annarita!

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Annarita Rossi Gennaio 16, 2018 - 7:00 pm

Mapi non farlo, guarda al massimo fai come me e ne regali uno, per poi pentirti appena è finito il primo. Condivido con te la frenesia di questo inizio anno, non farei che cucinare, salvo poi lamentarmi perchè odio fare la spesa. Un bacione.

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Laura Gennaio 16, 2018 - 2:56 pm

Spellacolo!
Conosco il libro ma non lo ho.
Ispira… molto.. foto bellissima

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Annarita Rossi Gennaio 16, 2018 - 7:02 pm

Laura, Jerusalem è un libro che va oltre alle ricette, devi averlo e tenerlo in bella vista. E' bello solo da sfogliare poi ha ricette una più bella dell'altra. Grazie per essere passata.

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Marina Gennaio 16, 2018 - 10:14 pm

Come mai che a tutte noi è venuta questa sindrome da nido? Anch’io che non impasto mai e dai lievitati mi tengo alla larga…questo è un dolce che mi sono proposta di fare ed è rimasto uno dei pochi del libro Jerusalem che non è entrato nella mia cucina. Mi devo sbrigare finché ancora duri l’inverno a Roma e si sa che passa in fretta ? spettacolare! Un abbraccio cara e spero a presto!

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Ale only kitchen Gennaio 17, 2018 - 6:52 am

Annarita, hai scatenato la voglia di Chocolate Krantz anche a me! Mi ricordo bene questa ricetta sul meraviglioso Jerusalem, perché compare anche nella mia to do list :)))
Grazie!

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