Il mio rapporto con il melograno è sempre stato viziato da un fatto accaduto quando avevo 1 anno. Mio fratello, qualche anno più di me, con una carabina che gli avavevano regalato alla quale avevavo tolto tutti i pallini, mi ha sparato proprio una buccia di melograno. Voleva farmi piangere perchè era arrabbiato con mia mamma ma, vuoi la mia scarsa altezza, vuoi la sua mira da bambino, mi prese in un occhio. Mia mamma mi vide cadere a terra e pensò che ci fosse rimasta dentro qualche munizione e che mi avesse ucciso. Si scatenò il panico, tutti che urlavano, io mi ripresi e gridavo dal dolore. Un primo pezzetto di melograno mi fu tolto dal dottore ma un altro era ancora dentro e per un giorno intero rimasi con quel pezzo di buccia nell’occhio. Solo il giorno successivo l’oculista riuscì a togliermi l’altro pezzo e con grade fortuna constatò che non mi aveva lasciato danni alla vista. Da quel momento fucili anche se finti e melograni furono banditi da casa. Li ho rispoerti molto tempo dopo ma è impossibile non cedere al fascino di questi frutti così particolari con quel colore rosso rubino. Per Mag about Food, Che ci faccio con, abbiamo preso come tema il melograno attraverso i libri di Sabrina Ghayour, guardate qua che ricette
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