766
Non so se ne ho diritto. Qualche autoctono forse storcerà ilnaso, ma sento un forte legame con la Sicilia e l’ho sentito già molto prima diandarci. Non posso vantare neanche un lontano avo che provenga da lì, eppure,sento un grande attaccamento per quella terra.
L’occasione di andare per laprima volta, con #atuttopachino per AIFB con Sabrina Fattorini, mi ha consentitonon solo di toccare con mano le coltivazioni del pomodoro più famoso d’Italiama, di conoscere un pochino il Val di Noto e persone talmente gentili, preparatee generose che mi hanno fatto sentire a casa dal primo istante. Se doveste decideredi andare in quelle zone e fare visite guidate o affittare un alloggio, viconsiglio di contattare Giuseppe Cavarra di Welcome Servizi Turistici che ci hapraticamente adottato durante il nostro soggiorno, scarrozzandoci ovunquee assecondando ogni nostro capriccio, tipo deviare dal programma per paseggiare sulla spiaggia di Vendicari. Ogni momento non legato al pomodoro è statoimpiegato per conoscere il territorio, perché in definitiva, per capire unprodotto bisogna conoscere da dove viene.
La prima tappa è stata Ragusa Iblaaccompagnate da Sabrina Tavolacci una guida turistica che vorrei miaccompagnasse sempre e ovunque. Il suo racconto della città, tra il serio e ilfaceto, è stato così coinvolgente da farmi passare quelle ore in un lampo. Siamopassate dalla geologia, alla storia, alla televisione (a Ragusa si girano moltedelle scene del Commissario Montalbano) alle tradizioni per finireimmancabilmente alla cucina.
Dopo Ragusa un passaggio a Modica, dall’alto dellacittà abbiamo assistito ai fuochi di Santa Lucia, nel momento stesso che siamoscesi dall’auto sono partiti, ho voluto pensare che fossero in nostro onore (misono montata un pochino la testa lo ammetto).
Modica è anche cioccolato e nonpotevamo non assaggiare il famoso cioccolato modicano, realizzato solo con cacaopuro e zucchero e magari qualche aroma a esaltarne la bontà. Sabrina ci haportate allo showroom della pasticceria artigianale della Casa don Puglisi doveci hanno mostrato in diretta come si prepara, ne ho fatto scorta per mesi.
Un’altra tappa obbligata è stata la Antica Dolceria Bonajuto dove la tradizione si fonde con la ricerca, utilizzando materie prime d’eccellenza.
La mattina successiva siamo partiti per Noto con un solepotente. La città è una bomboniera, rifatta e sistemata dopo che il tetto dellacattedrale crollò per un difetto strutturale e l’incuria di chi doveva vigilare.Da quel momento è stato tutto un rifiorire e oggi è Patrimonio dell’Umanità. Inquesta mio entusiasmo non c’entra nulla la colazione al Caffè Sicilia concannoli fatti sul momento, no no.
Ho mangiato sempre talmente bene da voler comprare tutti i libri che vedevo, per fortuna l’aereo non lo permette.
Per tutto il tempo abbiamo dormito a Marzamemi, senza mairiuscire a vederlo per bene perché, ci arrivavamo solo la sera. Maria Impera, lasegretaria del Consorzio del Pomodoro Pachino ci ha portato una sera a mangiarein una osteria tipica ma è stato troppo breve e troppo buio. Una mattina, mentreSabrina finiva di scrivere al pc, ho fatto una passeggiata sulla spiaggia finoal centro del piccolo borgo di pescatori.
La tonnara, ormai in disuso e poi ilcentro che, complice il sole, mi ha fatto pensare a una cartolina. Localipiccoli e colorati, bar aperti con tavolini fuori, sul mare, piante grasse,barche di tanti colori, musica nell’aria e una pace infinita.
Come si fa a tornare a casa e non portarsi dietro tuttoquesto? e soprattutto come si fa a non volerci tornare al più presto?
Nella mia passeggiata a Marzamemi, proprio davanti allavecchia tonnara ho scovato un negozio dove il tonno è il re. Salame di tonno,bresaola di tonno, lattume, bottarga, tonno sott’olio, sughi e quanto vi possavenire in mente. Io e Sabrina abbiamo fatto incetta ma l’aereo non ci consentivadi esagerare, meno male che Adelfio spedisce in tutta Italia. Proprio dal suoricettario ho tratto la ricetta, una vera bontà.
Spaghetti alla Adelfio
Spaghetti 360 g
15 pomodorini Pachino secchi
Salame di tonno tritato 50 g
Spicchio d’aglio 1
Prezzemolo
Olio extravergine d’oliva
Mettere a cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata. Rosolarein una larga padella con poco olio l’aglio, i pomodorini tritati, il salametritato. Far cuocere per 30 secondi e allungare con un mestolo d’acqua dicottura degli spaghetti. Scolare la pasta e versarla nella padella. Lasciareamalgamare bene e servire. In questa ricetta non è previsto il dato che ilsalame è molto saporito.
3 commenti
Io sono di parte, ma non è difficile innamorarsi della mia terra, ancor prima di averla visitata… E se ti senti un po' siciliana io sono fiera di questo però significa che siamo riusciti a trasmettere amore al resto del mondo <3 … E questi spaghetti sono favolosi.. senti il profumo di casa e attraverso le tue foto ripenso alla mia vacanza sull'isola di quest estate… e poi sopratutto oggi che qui al nord nevica… ho una gran voglia del mio sole <3! A presto LA
Hai fatto un giro mlto simile a quello che feci pure io qualche anno fa. La Sicilia ti entra nel cuore, ormai ci sono andato diverse volte e tra poco ci torno di nuovo! Assieme alla Toscana, è la mia Regione preferita.
Ricetta che le rende appieno omaggio.
Fabio
La nostalgia mi assale spesso, ma sto già organizzando la prossima visita in Sicilia. Acqua in bocca, è ancora tutto top secret!