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In cucina ogni tanto mi piace giocare. Compro gliingredienti più strani, provo consistenze diverse, adoro le spezie e ora che hoscoperto diversi tipi di cotture, mi piace sperimentare anche in questo campo.La cosa più bella è vedere la reazione dei commensali quando propongo un piattoparticolare, assisto ad una malcelata insofferenza seguita da una mimeticafacciale da oscar, con tanto di risatine soffocate che si traducono in un “ma che ho fatto di male? perché proprio a me? Non vorrai mica che loassaggi davvero? Ti voglio bene ma gna posso fà, e soprattutto, ma una lasagnanormale mai?
M’incuriosisce molto la cottura in lavastoviglie (work inprogress) per la quale basta mettere una vasetto a chiusura ermetica nelcestello e aspettare che finisca un normale ciclo di lavaggio: piatti lavati ericetta pronta. Non voglio neanche pensare a cosa potrebbero dirmi amici oparenti se servissi un simile piatto. La cottura al microonde la conosciamo unpo’ tutti e non è che mi attiri un granché se non nella funzione, tutt’altro checreativa di scongelamento e riscaldamento. Da poco ho scoperto quella in olio emi piace moltissimo, non solo perché la cottura è lenta e uniforme ma perchél’olio che rimane è aromatizzato, perfetto per condire la pasta.
Perla realizzazione del nuovo libro EXTRApasta ,dopo la felice esperienza di EXTRAdolci, ci èstata richiesta dall’editore una pasta che avessecome tema dominante l’olio, nell’impasto, nei ripieni, nei sughi o di finituraa crudo, ed ecco che la cottura in olio mi è sembrata la più adatta.
Dopo laprima prova fatta con il baccalà per la realizzazione di un patè, ho volutoprovare a cuocere in olio un intero sughetto con il quale condire una pastafatta a mano utilizzando una farina rimacinata di grano etrusco, preziosoregalo di Natale della mia amica Gianna.
Per circa 4 persone
Perla pasta
Farinarimacinata di grano etrusco 400 g
Uova4
Olioun cucchiaio
Sale
Metterela farina a fontana, fare spazio per le uova al centro, aggiungere l’olio e ilsale poi iniziare a mescolare piano piano poi sempre più con forza fino aformare un composto omogeneo (se serve aggiungere un goccio di acqua). Lasciarriposare almeno una mezz’ora poi iniziare a stendere la sfoglia non tropposottile in strisce di circa 10/15 cm di larghezza. Tagliarle in tre parti conuna rotella, nel senso della lunghezza e poi più volte nel senso dellalarghezza fino a formare dei piccoli rombi.
Peril sugo
Olioextravergine d’oliva (io di San Casciano Val di Pesa (FI) 400 ml circa
Totani300 g
Pomodoridatterini 5/6
Olive
Aglio4 spicchi
Peperoncino1 (a piacere)
Capperisotto sale una manciata
Porrei totani puliti e tagliati ad anello in un vasetto di vetro temperato o unateglia di pyrex, aggiungere uno ad uno tutti gli ingredienti puliti e ricoprire conl’olio. Mettere in forno a 85 °C per almeno 1 ora e 30 poi con una forchettasentire la cottura dei totani. Eventualmente lasciare ancora mezz’ora. Farraffreddare nell’olio.
Cuocerela pasta in abbondante acqua bollente salata. In una padella scaldarevelocemente il sughetto tolto dall’olio insieme ai succhi di cottura che sitrovano in uno strato sotto quello dell’olio. Scolare la pasta e farla saltarenel sugo. Aggiustare di sale se necessario.
L’olio rimasto è riutilizzabile per condire la pasta magari aggiungendo un pò di peperoncino in più.
18 commenti
io ci sto ancora rimuginando…ottima pasta, complimenti!
Ma dai, la cottura in olio!! dal risultato delle foto pare davvero ben riuscito.
Bene Annarita, non mi resta che provare questo tuo delizioso esperimento 🙂
un abbraccio cara!
una specie di confit, no? Alla mediterranea maniera però…davvero intrigante !
Mi è sfuggito il tuo blog cara amica di Cagliari…mi sa che dovrò iniziare a seguirti !
baci,
Marina
Ciao Marina, speriamo di rivederci presto magari in una occasione altrettanto bella come quella di cagliari. Un abbraccio.
oddio questa è una vera scoperta complimenti davvero un piatto favoloso
complimenti
haha…per un attimo leggendo avevo capito che avessi cotto la pasta nell'olio…hahaha..che fusa!! buonissimo questo condimento!! un bacio
Annarita, tu quando fai queste cosine non le fare a quelli che ridacchiano e non sanno come fare ad assaggiare perchè poco capiscono di cose buone, CHIAMA AMMME topino, che io me ne intendo di cose buone e questa pasta, a occhio, sembra proprio uno spettacolo!
la cottura in olio ma sentita, me ne insegni sempre una!
un abbraccio tesora, a presto
Sandra
Ma sai che è la prima volta che ne sento parlare? Anche io adoro sperimentare, ma ai miei ospiti lo dico solo dopo che hanno mangiato e apprezzato! 😉
Ma sfido chiunque a trovare qualcuno che non voglia assaggiare questa tua delizia!
P.s. appena mi rimetto provo 'sta cottura… magari canticchiando Prince… 😉
P.s. 2 ma quindi anche tu hai fatto un libro??? E io ancora non ce l'ho?
Stefania non ho fatto un libro è che una ricetta è finita in un libricino sui dolci realizzati con olio evo. L'idea di te che cucini canticchiando Prince mi fa sorridere…mi sembra di vederti. Un bacio.
Per un piatto così io ti firmerei un assegno altroché risatine soffocate… Che si sappia!
Persa dietro a spezzatini mi andava proprio un bel piatto piatto di pasta, e questo ha attirato subito la mia attenzione su fb!! Davanti a questo non storcerei assolutamente il naso, e io sono catalogata (o meglio ero) come una difficile per il mangiare!! Oltre ad aver catturato il mio sguardo questo piatto mi ha messo un'enorme curiosità: la cottura in olio, come mille altre cose, non la conoscevo, dovrò provarla al più presto!! Un bacio
Marta
Questa cottura in olio (che peraltro ho scoperto grazie a te!) m'intriga sempre più…ho provato la tua ricetta del paté ed è stato un successo! e ho utilizzato l'olio di cottura rimasto come base per piatti di pesce! un aroma delicato e buonissimo!
Quindi figurati se non faccio il Bis con questo Signor Sugo! Complimenti 😉 Buona giornata
Molto buono e bravissima buona giornata.
Mai sentita questa cottura!!!! Ma…. non rimae un po' pesante, sepur utilizzando un ottimo olio?
Mi intriga parecchio questo piatto ^_^
Erica no ti assicuro che non è così unta come si potrebbe pensare, i totani erano morbidi, cotti uniformemente e per niente unti. Provala e poi mi dici. Ciao a presto.
Guarda: io ti farei volentieri da cavia, per qualsiasi esperimento di cottura tu volessi fare. Mo te l'ho detto!
Quando non sai a chi propinare, non hai voglia di sentire risatine e sopportare sguardi di sufficienza chiamami che io, per i tuoi piatti, ci sono sempre! Per questo col pesce poi non te ne dico. Questo tipo di cottura io non l'avevo mai sentita nemmeno nominare, ma l'idea mi piace troppo e la curiosità mi divora.
Spettacolo!! Bravissima!
Ti mando baci a valanga
Lunetta tu venissi a casa mia sarei talmente contenta, ma così contenta che mi dimenticherei di cucinare e ti porterei al ristorante per chiaccherare e basta. Baciotti.
Ecco, la oliocottura mi incuriosisce moltissimo.. già vista su questi schermi, e questa voltta mi conquisti a suon di totani!
Un piatto meraviglioso!