Panini dolci cremonesi a lievitazione naturale e il resoconto di una giornata speciale al SIGEP di Rimini

by Annarita Rossi

Tanti mi hanno preso per pazza, mia mamma per prima ma, nonpotevo mancare. Mi sono detta che, visto che non vinco mai nulla, quella voltache sono chiamata a rappresentare la categoria nella quale sono arrivataseconda e a fare una gara davanti ad una giuria autorevole, dovevo per forzapresentarmi, gesso o meno.
Anche Valentina è rimasta colpita, forse non siaspettava subito un sì deciso ma io, dopo aver opzionato marito (autista) efiglio, ho lasciato fare all’entusiasmo. Presa dalla logistica per riuscire a superarecerti ostacoli (scale, lunghi corridoi, il Sigep) non ho pensato molto allaricetta o alla giuria, sono partita incosciente come mai prima d’ora (forseavrò battuto anche la testa).

Una volta in albergo, davanti ad un aperitivo hoconosciuto le mie “rivali” Maria Teresa e Laura due blogger davvero in gamba,due persone rare di quelle che vorresti frequentare sempre. Una volta sceso laripida scalinata d’ingresso dell’albergo siamo andati, passeggiando(gli altri), verso il ristorante dove finalmente ho conosciuto tutto il resto del team, compresiMassimo Grassi e la nipote Federica e incontrato il sorriso di Marina chedavvero non mi aspettavo.

Non me ne vorranno gli amici della Versilia ma, devo dire che,anche dove il sole sorge dal mare il pesce lo sanno cucinare e bene. Il tempodi organizzarci per la giornata al Sigep e via in albergo con Darioaddormentato in braccio al papà.

Solo la mattina ho realizzato davvero cosa mi aspettava. Conl’aiuto (determinante) del mio tutor Cristian Zaghini, ho realizzato i panini alla zucca, ricetta con la quale avevo partecipato al contest del Molino Grassi,utilizzando la farina Miracolo della Linea qb.





























Tutti ascoltano i consigli di Dario































Il clima di tutta la giornata è stata davvero familiare, gli altri tutor Ezio Marinato e Ezio Rocchi con Cristian, tra uno scherzo e una battuta, si davano una mano l’un l’altro e solo a guardarli lavorare e ragionare sugli impasti mi hanno insegnato moltissimo. Non si sono sottratti alle domande e hanno regalato consigli a tutte. Mi ha colpito molto l’armonia e l’atmosfera tranquilla che si respirava tra tutto il team del Molino, quel gioco di squadra che raramente riesci a trovare in un’azienda.

Tra le pizze superbe di Cristian (mannaggia a te mio marito ora non vuolemangiare altra pizza) e la focaccia di Recco di Valentina abbiamo mangiato e cisiamo divertiti fino al momento della giuria composta da Claudio Gatti, Piergiorgio Giorilli, Atenaide Arpone, Fabrizio Nonis e Marina della Pasqua. Ecco proprio aquel punto ho iniziato a sentire uno sconvolgimento allo stomaco, quella fifettache non sentivo dai tempi degli esami all’Università, non tanto per il giudiziofinale quanto per le temibili domande di Giorilli. Mi saliva quel “oddio non ho studiatoabbastanza”, come una scolaretta…attempata. Poi tutto è andato liscio etalmente bene che ho pure ottenuto il punteggio migliore. La mia felicità,paragonata a quella di Dario che non mi lasciava più dall’abbraccio in cui miaveva stretta, era niente. Il bilancio è stato più che positivo e se il piedoneè stato un po’ maltrattato, pazienza.



La Giuria


 

L’attesa del verdetto




















































































































Per questa giornata bellissima ho un po’ di ringraziamenti dafare:  Valentina Venuti per avere creduto in questo evento, Cristian Zaghiniper avermi aiutato e regalato un po’ della sua pasta madre, a Cristian, EzioMarinato e Ezio Rocchi per aver avuto il piacere di vederli al lavoro e averavuto dei preziosi consigli, alla famiglia Grassi senza la quale niente ditutto questo sarebbe stato possibile, a Laura e Maria Teresa per esserearrivate dopo di me……scherzo ovviamente, le ringrazio per la loro disponibilitàe la loro gentilezza, alla giuria per avermi costretto a mettermi in gioco eper avermi dato degli ottimi consigli, in particolare a Fabrizio Nonis peravermi regalato il suo libro Bekèr, a Atenaide Arpone per avermi dato lapossibilità di avere per 1 anno l’abbonamento alla rivista “Il panificatore”, aPiergiorgio Giorilli perché è un maestro severo ma, davvero molto bravo. Ultimama non ultima Marina della Pasqua in rappresentanza dell’AIFB che è un’amicaspeciale.























Tanto per testare la pasta madre di Cristian e una ricetta di Giorilli, con la farina multicereali del Molino Grassi ho realizzato dei panini dolci cremonesi riadattati alla pasta madre dalla ricetta originale del maestro con lievito di birra, da Alessandra anche lei grande panificatrice e grande donna. La farina è una miscela composta da una manitoba, grano tenero con segale, orzo, riso e avena.Ingredienti:

Farina multicereali della linea qb 400 g

Latte 250 ml

Pasta madre 150 g

Uovo 1 da 50/60 g

Zucchero 80 g

Sale 10 g

Burro 75 g

Vaniglia 1 bacca


Sciogliere la pasta madre nel latte,aggiungere 300 g di farina e mescolare bene. Sbattere l’uovo e aggiungerne 1/3,poi metà dello zucchero e spolverare con un cucchiaio di farina, aggiungere 1/3di uovo e lo zucchero rimanente e ancora un pò di farina, ancora 1/3 di uovo,il sale e la farina rimanente. Fare incordare l’impasto.

Unire il burro a piccoli pezzilentamente, aggiungere un pezzo solo quando il precedente è stato assorbito. L’impastorisulterà molto morbido e per incordarsi ci vorrà circa mezz’ora. Alla finedovrà risultare liscio ed omogeneo, morbido ma maneggevole.

Quando l’impasto sarà ben incordatoed elastico, formare una palla e metterlo in una ciotola a lievitare in luogocaldo, coperto con della pellicola, fino al raddoppio.

Sgonfiare l’impasto, fare qualchepiega e rimettere nella ciotola coperta con la pellicola e porre in frigo per 12ore. La mattina seguente, tirate fuori dal frigo, lasciare a temperaturaambiente un paio d’ore dopodiché dividere l’impasto in palline da 50/60 g

Stendere ogni pallina dando unaforma rettangolare e arrotolare a filoncino.

Una volta completati tutti i pezzi, porliin una teglia con carta da forno e ricoperti con pellicola e lasciarlievitare fino al raddoppio.

Appena l’impasto avrà raddoppiato,iniziare con la formatura vera e propria. Arrotolando ogni filoncino, asalsicciotto, formare una specie di 9, intrecciare l’estremità più corta versol’interno e poi quella più lunga facendola poi passandola dal sotto spuntareverso l’alto guardare il tutorial di Alessandra https://www.youtube.com/watch?v=o5_4mlLhxMI

Porre i panini su una teglia concarta forno, ben distanziati, spennellare con uovo e coprire con pellicola. Fareraddoppiare. Lucidare di nuovo con il tuorlo d’uovo e mettere in forno a 180°per circa 15/17 minuti, sono pronti appena saranno dorati.

A cottura ultimata, far bollireacqua e zucchero a velo a pari quantità e lucidare i panini con un pennello.

Sono ottimi da soli o farciti conmarmellata.

16 commenti

Silvia A. Gennaio 30, 2015 - 5:24 pm

Innanzitutto complimenti per questa bella esperienza! E poi mi piacerebbe tanto provare a farli questi panini mi sembrano buonissimi!! Bravaaa

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:46 pm

Grazie, prova a farli sono semplicissimi.

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Paola Gennaio 30, 2015 - 6:24 pm

Ciao e complimenti per la fantastica esperienza! Belli i panini, sicuramente da provare, un abbraccio
Paola

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:46 pm

Grazie 🙂

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Fabiana Del Nero Gennaio 31, 2015 - 9:44 am

Avrei proprio voluto vederti dribblare con la carrozzella in quella confusione folle del Sigep!!!
Io sono caduta due volte, una inciampando direttamente nel mio trolley:))
Quei panini sono una gran furbata, hanno un aspetto molto divertente e piacevole.
Ma il punteggio te l'hanno scritto sul gesso….almeno sei tornata a casa con le firme autorevoli autografate sul piedone??!!!!

Bravissima…e ora guarisci!:))

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:49 pm

Grazie Fabiana, anche tu sei messa bene a cadute fantozziane. Gli autografi che volevo sul gesso me li ha già fatti Dario. Un bacione bella donna

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Marina Febbraio 1, 2015 - 8:02 pm

La persona speciale sei tu Annarita, una spalla alla quale mi sono appoggiata tante volte virtualmente e non 🙂
E quei panini?! Troppo belli e soprattutto buoni per lasciarli lì 🙂

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:51 pm

Marina Marina, guarda se ti servisse ancora sai che sono sempre qui. Un bacione grandissimo.

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Mila Febbraio 2, 2015 - 9:24 am

Deve essere stata una bellissima esperienza per tutte(zampone a parte).
Magnifica la ricetta

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:52 pm

Davvero bellissima guarda, non me lo aspettavo. A presto.

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ilaria lotti Febbraio 3, 2015 - 9:43 am

Grande Annarita…non ti ferma niente e nessuno…figurarsi un gambone! Forza così!
quei panini poi…da provarli entrambe le versioni
….e perché sei te…e solo te….ti passo anche quella sul pesce 🙂 🙂 🙂

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Annarita Rossi Febbraio 4, 2015 - 6:53 pm

E come no….. ho solo lasciato fare all'entusiamo e ho trovato chi mi ha assecondata. Ma sono davvero soddisfatta.

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Valentina Nondisolopane Febbraio 6, 2015 - 7:44 am

Come ti ho detto Annarita, sei stata davvero eroica!!! e la tua determinazione è stata premiata 😉 sono davvero felice di aver potuto condividere questa esperienza con te e di aver conosciuto la tua famiglia. in particolare il tuo fantastico ometto! un abbraccio

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Valentina Nondisolopane Febbraio 6, 2015 - 7:46 am

Come ti ho detto Annarita, sei stata davvero eroica!!! e la tua determinazione è stata premiata 😉 sono davvero felice di aver potuto condividere questa esperienza con te e di aver conosciuto la tua famiglia. in particolare il tuo fantastico ometto! un abbraccio

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cristina galliti Febbraio 8, 2015 - 4:18 pm

Ma che bello! Mi ero persa questo post, brava Annarita, vedi? Il tuo ardire è stato premiato! Chissà Dario quanto si è divertito e quanto sarà stato orgoglioso della sua mamma vincitrice! Che bele cose…..baci

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Ilaria Agostini Febbraio 21, 2015 - 10:50 pm

Bellissimi e sofferti i tuoi panini Annarita! Mi viene voglia di rifarli visto che anche io sono una drogata di pasta madre 😉

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