Purpu alla pignata

by Annarita Rossi
Dopo gli spezzatini a fuoco lento e soprattutto dopo ilcommento di Tamara che evocava la cottura nelle pignate del suo Salento doveanche “un semplice legume in acqua diventa meraviglioso”, parole sue, mi èvenuta un gran voglia di fare il polpo con le patate seguendo la ricettasalentina. Questa volta senza alterazione alcuna ma la tradizione nuda e cruda,ammesso che ne esista una, perché, sono straconvinta che ogni famiglia, purattenendosi alla ricetta più popolare, abbia maturato nel tempo una propria variante. 
Ho seguito questa ricetta qui cambiando davvero poche cose e il risultato è stato apprezzato veramente moltoda tutti, visto che, il pane è praticamente finito per recuperare anche l’ultimagoccia di sughetto. In Salento mi sono sentita a casa, viziata e coccolata datutti, ho mangiato benissimo e soprattutto tantissimo…fino a scoppiare. Ecco,questo polpo è un po’ così, ti vizia e ti coccola perché il polpo nella cotturalenta s’intenerisce, diventa morbido e si scioglie letteralmente. Il sugo dipomodoro e così le patate catturano i succhi del polpo diventando moltosaporiti. Cosa si può volere di più da un piatto che puoi preparare conanticipo, anche il giorno prima e rimane buonissimo? una scaldatina, un pò dipane e, puoi servirlo come piatto unico. 

Una volta il polpo veniva battuto per renderlo più tenero,oggi, dice il mio pescivendolo, questa pratica è fatta mettendo i polpi tuttiassieme in un macchinario, perciò, secondo lui è impossibile che rimanganoduri in cottura. Un buon consiglio però, per avere sempre un polpo morbido è quello dicongelarlo per uno o due giorni in modo da sfibrare i tessuti, in ogni caso,come dicevo poc’anzi, la lunga cottura lo rende davvero tenerissimo.

Polpo 1 circa1Kg (o due polpi da 500 g)

Patate 5 dicirca 1Kg

Pomodori datterini15

Aglio 2spicchi

Cipollabianca 1

Porri 2

Prezzemolo

Pepe

Peperoncino

Vino bianco 1/2bicchiere

Olio extravergine d’oliva

Pelare lepatate, tagliarle in pezzi non troppo piccoli e lasciarli coperti d’acqua inmodo che non scuriscano. Tagliare in due i pomodori (io ho lasciato la buccia perchéin cottura si ammorbidisce e a me non dà fastidio). Affettare finemente lacipolla, i porri e l’aglio. Lavare i polpi e togliere dalla testa gli organiinterni compresa la sacca dell’inchiostro e il becco (se avete un pescivendolocarino come il mio sarà lui a farlo per voi) e tagliarli inpezzi non troppo piccoli.

In unapentola di terracotta versare abbondante olio e fare rosolare il polpo senzaaggiungere altro. Cuocere per circa 30 m fino a che il polpo sarà diventato dicolore rosso.

Aggiungerele patate e sfumare con il vino bianco. Unire la cipolla, il prezzemolo, l’aglio,i porri, i pomodori, il pepe e il peperoncino a piacere. Coprire la pentola conil coperchio e proseguire la cottura a fuoco lento per altri 45m. Regolare disale. Controllare la cottura del polpo e delle patate con una forchetta. Spegneresolo quando saranno teneri.

Servire condelle fette di pane.

14 commenti

Forno Star Febbraio 4, 2014 - 7:07 pm

Una volta, il mio ex fidanzato, pescò un polpo di 12 chili… un mostro marino… lo cucinammo in varie maniere… ma non l'abbiamo mai reso morbido… avremmo dovuto farlo cuocere moooooolto di più!

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Annarita Rossi Febbraio 5, 2014 - 8:42 am

12 kg? Era un polpo centenario o semplicemente obeso…ma dimmi tu…te credo che è rimasto duro…dovevi farlo cuocerlo per almeno un mese. Mi fai morire.

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MorsoDiFame Antonella Febbraio 4, 2014 - 7:44 pm

Mamma che goduria! Mi sembra di sentire il profumo fino qui! Mio padre me lo fa spesso, e' da leccarsi (veramente!!) le dita!

Bellissime foto!

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Annarita Rossi Febbraio 5, 2014 - 8:43 am

Grazie, sono contenta che ti piaccia e bravo tuo padre…il mio proprio nel massimo sforzo riesce a fare il caffè. Un abbraccio.

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Giulietta | Alterkitchen Febbraio 4, 2014 - 10:09 pm

Una ricetta semplice eppure incredibilmente deliziosa.. posso solo immaginare cosa significhi, in termini di gusto, una cottura lenta e in coccio del polpo.

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Annarita Rossi Febbraio 5, 2014 - 9:01 am

Giulia non ti resta che provare….ma quando ci rivediamo?

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Chiara Setti Febbraio 5, 2014 - 6:59 am

Mai mangiato cucinato così ma se prevede una cottura lunga e lenta…allora sicuramente mi piace!! Ps. Lo sai che a foggia vendono anche il polpo non battuto? Non so se poi le signore vanno a casa a sbatterlo sul tavolo o se adottano l'idea del congelarlo qualche giorno… ;p

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Annarita Rossi Febbraio 5, 2014 - 9:04 am

E' un modo alternativo di mangiare il polpo rispetto alle ricette classiche che abbiamo qui in Toscana/Liguria. E' buono e la cottura nel coccio lo rende ancora più gustoso. Non so come facciamo le foggiane ma sicuramente non lo mangeranno duro. Un abbraccio.

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Semplicemente Lalla Febbraio 5, 2014 - 9:10 am

Sono convinta che le ricette della tradizione non tradiscono o deludano mai 😉 .
Confesso di non aver mai fatto il polpo in umido, al massimo lessato, ma vale decisamente la pena provarlo con questa tua ricetta. Bellissima!

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ilaria lotti Febbraio 5, 2014 - 5:14 pm

Ho un debole x il polpo, ma non l'ho mai provato con questa cottura, e le foto trasmettono bontà elevata alla potenza! un abbraccio!

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Anonimo Febbraio 5, 2014 - 5:29 pm

Oh mamma che fame e che voglia di pucciare il pane in tutto quel sughetto!!! Ora che non lavoro più avrò tempo anche per le lunghe cotture..

Un abbraccio
Silvia

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Daniela Tornato Febbraio 6, 2014 - 9:03 pm

Ciao Annarita..che bella ricetta adoro il polpo..poi con le patate e i pomodorini… qui la scarpetta è d'obbligo..complimenti per le foto, sono contenta di averti scoperto… 🙂 Daniela

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Tamara @ Febbraio 7, 2014 - 11:05 am

Quasi quasi mi metto a piangere :))))
Pensa che parlavo di purpu alla pignata, che non faccio da tanto e me n'era venuta voglia, e ora lo vedo qui…. sìsìsì mi metto a piangere!!!
E traducevo al mio amico il detto "lu purpu se coce cull'acqua soa stessa", difatti, come ben dici tu, "fare rosolare il polpo senza aggiungere altro."
La ricetta è perfetta, è LEI!
Grazie :))))
(anche per il link:))

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Annarita Rossi Febbraio 10, 2014 - 9:38 am

Grazie a te che mi hai fatto venire l'idea. Un bacio.

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