Polenta “incagiata” gratinata con Emmentaler DOP

by Annarita Rossi

La cucina è sempre stata il cuore della casa, quel luogodove si svolgevano tutte le attività di famiglia, dove mia madre cucinava,riceveva le amiche per il caffè o preparava il thè allo zio Luigi , dove noifigli facevamo i compiti o guardavamo i cartoni animati mentre lei ci preparava la merenda.Il luogo delle chiacchiere, del caos, del gatto sulla sedia, delle confidenze,delle lacrime o delle discussioni infinite guardando la televisione. Musi lunghi,risate, nipoti che muovono i primi passi, i gesti lenti e ripetuti di mia mammache lavora a maglia, lei stanca che si appisola con la testa sul tavolo. Lepartite ascoltate alla radio, il parlare affacciati alla finestra, la domenicaa pranzo, la prima volta che il fidanzato è venuto a cena, ogni singolo ricordoha avuto a che fare con quella stanza calda e un po’ magica.


E’ sempre stato ilregno indiscusso di mia madre, lei decideva, e lo fa ancora, cosa e come farlo. Nonho mai potuto cucinare senza prima chiederle il permesso o invitare un’amicasenza prima ricevere la sua approvazione. Mio papà invece è sempre stato il primo adentrare  ma solo quando lei chiama per il pranzo, qualunque cosa stiafacendo, appena mia madre pronuncia le magiche paroline “E’ pronto” lui mollatutto e si precipita, altrimenti non si fa vedere molto. Fino a qualche tempo fanon si faceva nemmeno il caffè, ora è più collaborativo ma, i suoi svaghi eranoe sono altrove: la pittura, le monete, i francobolli, la storia, l’archeologianon prevedevano certo quell’ala della casa.


L’unica eccezione era quando mia mamma decideva di fare lapolenta, quella era una questione da uomini e come tale riguardava anche miopadre. Non ho mai ben capito il motivo, forse perché per sciogliere la farina dimais nell’acqua bollente e per “mestarla” ci vuole della forza o perché, solochi non ha altri compiti, può stare davanti alla polenta fumante e controllareche non attacchi. La polenta riusciva a far entrare tutti in cucina e una voltapronta, essendo piatto unico permetteva di stare a tavola con calma senzadoversi alzare per prendere altro.


La polenta “incagiata” è tipica della Garfagnana: polenta diformenton 8file grossolana e un ragù semplice alternati a strati e inondati diformaggio parmigiano. Si può mangiare così oppure aspettare che si raffreddi e  tagliarla afette, metterla in una teglia intervallandola con strati di emmentaler, una noce di burro e si inforna per sciogliere ilformaggio e gratinare la superficie.




Per la polenta incagiata

Farina di formenton 8 filevarietà rossa 300 g

Acqua 1lt e mezzo

Sale

EmmentalerDOP 250 g
Parmigiano grattugiato200 g
Burro 30 g

 
Per il ragù

Carne dimanzo 500 g

Concentratodi pomodoro un vasetto da 125 g

Cipolla 

Carota

Sedano

Vino

Olio

Sale
 

Pepe 

 
Fare il soffritto conle verdure sminuzzate, poi aggiungere la carne di manzo tritata e rosolarla peralcuni minuti. Si può aggiungere un pochino di vino rosso per dare un po’ diprofumo. Aggiungere il concentrato di pomodoro, aggiustare di sale e pepe poifar cuocere per almeno un’ora.

Farbollire l’acqua salata in una pentola alta. Togliere dal fuoco, versare lafarina di mais e mescolare velocemente per non formare dei grumi. Rimettere afuoco basso e cuocere per circa20 minuti

In una teglia versare uno strato di polenta ancora calda,uno di ragù e una spolverata di parmigiano. Continuare gli strati fino altermine dei preparati con ragù e parmigiano. Lasciar raffreddare. Ungere unateglia e adagiarvi la polenta incagiata a fette alternandole a fette diEmmentaler DOP. Mettere sulla superficie 2/3 noci di burro e infornare a 200°CC fino a doratura (circa 15/20 minuti).

con questa ricetta partecipo  al contest organizzato da Teresa di Peperoni e Patate in collaborazione con Formaggi Svizzeri:
#noiCHEESEamo

4 commenti

MissWant Novembre 8, 2014 - 9:10 pm

bellissima la tua polenta incagiata e il tuo racconto di vita…
attraverso il tuo racconnto ti ho vista…
complimenti!

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Cucina Teorica Novembre 8, 2014 - 10:19 pm

La cucina dei miei bisonni è sempre stato un luogo magico e fuori dal tempo. La Garfagnana mi manca anche per questo.
E' davvero deliziosa la tua polenta preparata così e ne mangerei davvero un piatto dopo l'altro 🙂
Ciao Isabel

Rispondi
ilaria lotti Novembre 11, 2014 - 8:51 am

Il modo in cui descrivi vecchi ricordi e tradizioni regala l'illusione di averle vissute anche a noi! Polenta dei ricordi…x questo ancora + preziosa! Un abbraccio!

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Giulietta | Alterkitchen Novembre 12, 2014 - 9:45 pm

Che belli i tuoi ricordi famigliari legati alla cucina, la stanza della casa che ha sempre un cuore grande, e che meraviglia la tua polenta incagiata, che non conoscevo, ma è che totalmente nelle mie corde 🙂

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