Terrina di cortile

by Annarita Rossi
 
Non ho mai amato il cibo troppo lavorato e la terrina, per quantoaccattivante, non è mai stata un piatto che avrei assaggiato al ristorante(ammesso che ne sia ancora uno che la proponga) né tantomeno che avrei fatto incasa. 

Ci voleva Giuliana a farmi capitolare. L’MTChallenge per me è statospesso motivo e stimolo per avventurarmi in tante prime volte e per questo nonposso far altro che ringraziare, per tutto lo studio fatto sotto la direzionedella mitica redazione. Tutto questo per dire che, non solo ho fatto la mia primaterrina ma che:

  • è piaciuta moltissimo
  • è stata spazzolata intera, con contorni, dal marito inuna sola cena (evito di dilungarmi sulle conseguenze)
  • il pargolo rimasto a bocca asciutta dopo averglielanegata per colazione perché dovevo ancora fare le foto e essendo stata mangiatadal genitore famelico ha urlato il suo diritto alla par condicio perciò laprima terrina avrà presto una sorellina
  • la terrina è una gran figata perché si prepara primacon non troppa fatica e si porta in tavola facendo anche una porca figura
  • la terrina si può fare con tutto, ogni ingrediente èil benvenuto e lascia spazio alla fantasia
  •  ho una nuova caccavella rossa fiammante, grazieGiuliana.

La mia versione vuole essere un tributo all’aia, al cortile, al contadinoche io ricordo da bambina, con il toro nella stalla, un enorme toro che mifaceva una paura terribile, ma anche ai conigli, i polli, i maiali, l’orticellocon le verdure, le siepi di rosmarino, le erbe aromatiche, le uova fresche, illatte appena munto. Ricordi veri di bambina, per mano a mia mamma andavamodalla Fanny a prendere un pollo o un coniglio o magari le uova e ioapprofittavo per fare un giro tra gli animali e per sbirciare nelle stalle.

120 g di rigatino

150 g di coniglio

150 g di pollo

70 g mortadella

1 uovo piccolo

Timo

Rosmarino

Salvia

Maggiorana

Santoreggia

Finocchietto

Aceto di mele 1 cucchiaio

1 zucchino

1 carota

Olive nere toscane

2 o 3 cucchiai di olio

Burro per lo stampo

Sale
Pepe

Mettere la carne in una ciotola con le erbe aromatiche, l’aceto e l’olio elasciarla a marinare per qualche ora. Tritare la carne e le erbe aromatiche emescolare Imburrare generosamente una terrina da 0.7 l e foderarla con le fettedi rigatino in modo da coprire perfettamente il fondo e i lati, lasciandodebordare un poco le fette. Riprendere la ciotola della carne e aggiungere lamortadella tagliata a fette grossolane (ho usato la mortadella a fette mameglio sarebbe utilizzare la stessa quantità in una fetta unica, da tagliare adadini). Unire l’uovo, le olive denocciolate e mescolare con le mani,impastando come se fosse pane. Regolare di sale e pepe.

Mettere metà dell’impasto dentro la terrina foderata e fate un primo stratopremendo bene per far assestare il tutto, ricavare riccioli di carota ezucchina con un taglia verdure e sistemarli alternati sopra il primo strato diimpasto. Coprirli con il resto del ripieno e premere molto bene per evitare chesi formino spazi o bolle d’aria, sbattere anche leggermente la terrina.Ricoprire tutto con le fette di pancetta debordanti.

Coprire con il suo coperchio e mettete in forno già caldo a 180°C a bagnomaria,per circa un’ora. Una volta cotta, toglierla dal forno e facendo moltaattenzione a non scottarsi, scolare il liquido di risulta che si sarà formato. Coprirela carne con un poco di alluminio e metterci sopra un peso, in modo che sicompatti. Lasciarla intiepidire così, con sopra il peso, poi toglierlo elasciarla raffreddare completamente. Eliminare l’alluminio, sigillare tutto conla pellicola e tenerla in frigorifero per almeno un giorno.

Maionese all’erba cipollina

1 uovo

200g di oliodi semi

1 cucchiainodi aceto

1 pizzico disale

Erbacipollina

Versare gliingredienti, compresa l’erba cipollina tritata finemente, in una ciotola e conun mixer iniziare a montare mantenendolo fermo e ben saldo al fondo. Nel girodi pochi secondi dal basso inizierà a formarsi la maionese, fino a terminaretutto l’olio. Completare la maionese con altra erba cipollina tritata.

Ravanelli sott’aceto

200 g di ravanelli
100 aceto di vino bianco
100 acqua
50g di zucchero
1 foglia d’alloro
6 grani di pepe nero
2 chiodi garofano
1/2 cucchiaino di sale
 
Lavare e asciugare i ravanelli. Tagliarli a fette sottili e porli in uncolino con del sale grosso. Lasciare spurgare l’acqua di vegetazione per almeno4 ore. Sciacquarli bene, lasciarli scolare o asciugarli e poi sistemarli in unbarattolo di vetro ben pulito. Nel frattempo portare a bollore aceto e acquacon l’alloro, lo zucchero, il pepe, il sale e i chiodi di garofano e versaretutto quanto sui ravanelli. Chiudere e lasciar riposare fino al giornosuccessivo. Si conservano per qualche giorno in frigorifero.

Con questa ricetta partecipo all’MTC 64
 

20 commenti

Tamtam Marzo 21, 2017 - 10:02 am

Bella terrina Annarita, proprio un omaggio al cortile…neppure io ho mai mangiato e mai mangerei una terrina al ristorante, ma a casa sì e con piacere 😉

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Annarita Rossi Marzo 21, 2017 - 10:29 am

Guarda dovrò farne altre ma sono proprio contenta di averla conosciuta. Un bacio.

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Chiara Picoco Marzo 21, 2017 - 10:28 am

Vabbè, io ti amo e tu lo sai, ma di più amo la tua terrina rossa fiammante che perfettamente si intonerebbe alla mia cucina.
Amo tutto della tua terrina, le carni usate, gli aromi scelti, quel tocco saporito della mortadella. Mi piace molto, brava e immagino Michele nel mangiarsela tutta… burp!
Buonissimi anche gli accostamenti.
Arrivo presto… a rubarti la terrina!

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Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:07 pm

Per la terrina rossa puoi sentire la Giulia Robert, è lei la rappresentante di Amazon, ne ho viste diverse fatte uguali. Anch'io ti amo ma me la tengo perchè ho intenzione di farne altre. Bacio.

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Katia Zanghì Marzo 21, 2017 - 10:49 am

Bella la terrina ma splendido il post,Annarita. Io ancora brancolo, indecisa.

Rispondi
Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:07 pm

Grazie, vedrai che l'idea ti verrà. A presto.

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MarielladM Marzo 21, 2017 - 11:54 am

Bella e sicuramente buona!

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Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:08 pm

Bisogna chiedere a mio marito, è lui che l'ha divorata intera.

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Anna Luisa e Fabio Marzo 21, 2017 - 12:58 pm

Adoro questa versione! Veramente degna anche di un ristorante (ma qualcuno la propone ancora?). Tutti felici e contenti alla fine direi 😀

Fabio

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Marina Marzo 21, 2017 - 2:52 pm

I tuoi piatti fotografati sembrano sempre poesie e non vuol dire che mangiati sono da meno ! Le terrine poi sono bellissime di loro e non pesa per nulla tutto il tempo impiegato per farle…
Baci cara !

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Batù Simo Marzo 21, 2017 - 6:58 pm

hai ragione, non viene più proposta, andava di moda anni '90 e poco più ed è un gran peccato (quanto detesto le mode!) perchè è facile da fare ed è veramente buonissima oltre che raffinata da servire, i miei complimenti!

Rispondi
Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:08 pm

Grazie, voglio provare a farne altre, una volta iniziato non voglio smettere.

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Sonia Marzo 21, 2017 - 8:05 pm

Allora siamo in due ad aver cambiato idea sulle terrine, anzi forse anche più. Complimenti!!!

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Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:11 pm

Credo di sì, grazie a Giuliana

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Giuliana Marzo 22, 2017 - 5:04 pm

"un tributo all’aia, al cortile, al contadino che io ricordo da bambina, con il toro nella stalla, un enorme toro che mi faceva una paura terribile, ma anche ai conigli, i polli, i maiali, l’orticello con le verdure, le siepi di rosmarino, le erbe aromatiche, le uova fresche, il latte appena munto"
Quanto mi riconosco in questi ricordi! Sono gli stessi che ho io, figlia di un contadino diventato cittadino per necessità, e a sua volta figlio di contadini. In un altro posto, in un altro tempo, ma le radici sono le stesse tue. Invidio la tua terrina rossa! Da sola mette allegria e quando la porti in tavola diventa il centro dell'attenzione. E quello che contiene è davvero molto ben fatto, goloso e saporito. Una terrina profumatissima dalle erbe, pensata molto bene e realizzata altrettanto bene. Anche gli accompagnamenti li trovo molto indovinati, e credo che quei ravanelli sotto aceto faranno la felicità di mio marito, che li adora. Felice che vi sia piaciuta. Però la prossima volta il pargolo dovrà avere la precedenza eh? Un bacio a tutti voi e grazie. Giuli

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Annarita Rossi Marzo 22, 2017 - 8:12 pm

Un grazie enorme per avermi insegnato a fare un piatto che amerò d'ora in poi. Dario stavolta avrà la precedenza senza dubbio. Un bacione.

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Alessandra Gennaro Marzo 23, 2017 - 12:11 pm

mia mamma, cittadina e cosmopolita, non ha mai fatto una terrina in vita sua. Mia suocera, signora di campagna, ne e' maestra. Alle loro spalle ci sono due madri con due background altrettanto diversi e questo post mi da la soluzione: perche' in fondo la terrina di carne nasce in ambiente contadino, nasce come riciclo e come strumento per rendere commestibile quello che, altrimenti sarebbe stato scarto. E poi si sviluppa in forme raffinate, seguendo il tuo stesso percorso- e finendo nella pancia del signorotto locale, che un tempo con le mazze chiodate, ora con quelle da golf, imponeva la sua supremazia a tavola 🙂
Sui postumi, sgodazzo. Cosi impara ad affamare la creatura 🙂
E lo stesso godo se rivinci: cosi impari a fare terrine di questo livello 🙂

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Lisa Fregosi Marzo 23, 2017 - 1:52 pm

Bellissima veramente , adoro leggere i racconti d'infanzia, io li ho simili in parte, di quando andavo dalla nonna in campagna.
Complimenti

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Giulietta | Alterkitchen Marzo 27, 2017 - 4:14 pm

Una terrina meravigliosa, che ti fa proprio sentire come se si fosse a spasso nell'aia.
Povero Dario, non me lo lasciare a bocca asciutta!!

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Gaia Marzo 28, 2017 - 8:38 pm

Povero Dario. Ma gli hai negato una proteica terrina per colazione?!?!
ps. caccavella rossa fiammante bellissima, pure lei!

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