Ravioli ripieni d’olio per la Giornata Nazionale dell’olio extravergine d’oliva

by Annarita Rossi
Per moltianni ho ritenuto che l’olio dovesse essere un ingrediente “silente”, uncondimento necessario, ma celato al gusto. Almeno era quello che si pensava in casa mia, olio rigorosamente non extravergine perché, incaso contrario, sarebbe stato troppo invasivo. Con il tempo e, soprattutto con ilblog, ho capito che c’è olio e olio e la sola distinzione tra olio d’oliva eolio extravergine è del tutto riduttiva. 
Il primo punto fermo è che l’olio deveessere extravergine e, tra questi, ci sono moltissime differenze, date daicultivar, dalla cura degli olivi, dalle caratteristiche del suolo dovecrescono, dalle condizioni climatiche, dal tempo che intercorre dalla raccoltaalla frangitura, dal tipo di frangitura e dalla conservazione. Ogni olio èdiverso dall’altro e esprime un bouquet aromatico molto personale che, solo unassaggiatore d’olio esperto può riconoscere. Se anche solo uno dei passaggi dellafiliera sarà in difetto (troppo tempo tra la raccolta e la frangitura conrelativo stoccaggio delle olive o una cattiva conservazione), la qualità dell’olione risentirà. 
L’assaggiatore, per il panel test, ha un bicchierino scuro perché nonè importante vedere l’olio quanto sentirne il profumo e il gusto. Non bisognalasciarsi guidare dalla vista e dal fatto che se un olio è verde sarà più diqualità, queste caratteristiche dipendono dalle olive, alcune come letaggiasche della Liguria non saranno mai verdi brillanti come un moraiolo o unfrantoio toscano. 

Dall’assaggio di un olio possiamo sentire l’amaro, il fruttatoe il piccante, aspetti positivi dell’olio ma anche una serie di difetti che l’oliopuò avere. Non tutti gli oli sono piccanti o amari, alcuni sono dolci, è beneche il consumatore scelga tra prodotti diversi e che li usi in cucina, a seconda del tipodi piatto. Se faccio un dolce o cucino del pesce delicato, utilizzerò oli delGarda o Liguri invece che toscani, ad esempio, che hanno un gusto più piccante e deciso. L’olioaccompagna una pietanza, la esalta ma non la copre. L’importante è assaggiare ericonoscere le differenze per farne l’utilizzo migliore. Con l’olio non ci sipuò accontentare bisogna pretendere quello più adatto.

Il nostropatrimonio olivicolo è molto vasto, basti pensare che esistono 611 tipi di olividiversi. Pretendiamo di scegliere allora.

Hoassaggiato questo tipo di ravioli proposti dallo chef stellato Cristiano Tomeiqualche anno fa a Extra Lucca, manifestazione legata all’olio, ne sono rimastaaffascinata. Ho voluto riproporli qui per celebrare la Giornata Nazionale dell’Olio Extravergine d’olivaper il Calendario del Cibo Italiano, facendo un mix tra le ricette di Tomei edello chef Carlo Bresciani. Per creare un ripieno d’olio si possono percorrere3 strade: fare un’emulsione utilizzando la gelatina in fogli, l’agar agar o ilburro di cacao, così da addensare l’olio e poterlo usare come farcia. Hopreferito l’emulsione con il latte e la gelatina di Tomei perché volevoutilizzare un olio deciso dell’azienda agricola Il Colletto di Pieve diCamaiore, a due passi da casa. E’ un olio extravergine di qualità da cultivar Frantoio,Leccino e Moraiolo, estratto a freddo a poche ore dalla raccolta nel frantoiodell’azienda. Hanno una produzione limitata ma molto molto buona. Volevo che ilsapore si sentisse, una volta che, cotto il raviolo, al morso, il ripienosprigionasse l’aroma pungente, smorzato leggermente dal latte. Per il condimentoho scelto invece i carboni di olive dello chef Bresciani, una bontà che puòprovocare dipendenza. Consiglio di fare ravioli piccoli così da

Per i Ravioli

Farina tipo1 macinata a pietra 400 g

Uova 4

Olioextravergine d’oliva toscano 220 ml

Latte 220 ml

Sale 5 g

Parmigiano40 g

1 foglio digelatina

Panna dacucina 4 cucchiai

Scorza dilimone q.b.

 Per i carboni di olive nere:

Olive nere una manciata (ma fatene di più ve lo consiglio)
Zucchero un cucchiaio
Acqua 250 ml

Per condire 
Panna da cucina 4 cucchiai
Scorza di mezzo limone non trattato
Carboni di olive nere

Mettere lafarina a fontana su un piano da lavoro, versare le uova al centro e con unaforchetta cominciare a sbatterle incorporando via via la farina. Quando l’impastosi è formato lasciare la forchetta e cominciare a lavorarlo con le mani fino adavere un impasto elastico e liscio. Avvolgerlo nella pellicola e lasciarloriposare per almeno mezz’ora. In una casseruola scaldare il latte con il sale, appenaprima che inizi a bollire toglierlo dal fuoco e aggiungere la gelatina,precedentemente, ammorbidita in acqua fredda. Versare l’olio a filo nelcomposto montandolo con un frullatore ad immersione, alla fine aggiungere ilparmigiano. Quando sarà raffreddato mettere il composto in una sac-à-poche.

Nelfrattempo stendere la pasta fine e con la sac-àpoche mettere delle piccolesfere di ripieno ben distanziate fra loro. Ripiegare la pasta su se stessa ecoppare con un coppa pasta tondo piccolo.

Per i carboni di olive: bollire le olive in acqua ezucchero per 5 minuti, stenderle su una placca rivestita di carta ed essiccarlein forno per 3 ore a 80 °C. Cuocere inacqua bollente i ravioli, scolarli, adagiarli su un piatto con un filo di pannascaldata e salata, finire il piatto con la scorza di limone.

12 commenti

Simona Nania Novembre 23, 2017 - 10:05 am

I tuoi ravioli sono molto invitanti e il post utilissimo! Complimenti ?

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Annarita Rossi Novembre 23, 2017 - 10:37 am

Grazie.

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Laura Soraci Profumo di Sicilia Novembre 23, 2017 - 10:09 am

Ma che delizia questa pasta ripiena… anche per me l'olio è passato sempre un pò silente… ora che vivo con un appassionato di oli e che ha lavorato per tanti anni nel settore è tutta un altra storia! A presto LA

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Annarita Rossi Novembre 23, 2017 - 10:37 am

Meno male, io quando mangio a casa di mia mamma l'unica cosa che cambierei è proprio l'olio. Grazie.

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Tamtam Novembre 23, 2017 - 10:10 am

Annarita ma le olive le sbricioli sopra? La ricetta è interessante la proverò, poi con l'olio è buono tutto

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Annarita Rossi Novembre 23, 2017 - 10:36 am

Sì Tamara , diventano secche e si sbriciolano, sono una droga.

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ilaria lotti Novembre 23, 2017 - 10:31 am

da fare a razzo!!!

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Anna Luisa e Fabio Novembre 23, 2017 - 12:43 pm

Piatto di altissimo livello, complimenti! Che belli questi ravi-oli 😀

Fabio

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Annarita Rossi Novembre 25, 2017 - 4:00 pm

anche se non ti firmavi, avevo capito che eri tu, chissà perchè 😀

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Leila Novembre 23, 2017 - 11:02 pm

Extra offre degli spunti veramente interssanti. Questi ravioli dovrebbero essere provati appena possibile. E le olive essiccate in forno le adoro …

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Sonia Novembre 24, 2017 - 11:27 am

Doppio u-a-u …e per il post e per la ricetta, assolutamente da provare.

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Patrizia Malomo Novembre 26, 2017 - 11:19 am

Una premessa che faccio anche se so che lo sai, ma soprattutto per i tanti lettori che ti seguono: l'olio d'oliva NON è OLIO EXTRAVERGINE. L'olio d'oliva, senza dicitura extravergine, è un elemento che non andrebbe neanche consumato, in quanto prodotto da raffinazioni chimiche tese ad abbassare il tasso di acidità (elevatissimo) e spesso prodotto da miscele di oli di chissà quale provenienza. Se fosse per me, non dovrebbe neanche stare sul mercato, ma tant'è.
La gente non lo sa ed io non smetto mai di dirlo.
Venendo a noi, feci dei tortelli all'olio per la sfida sulla pasta ripiena cercando di imitare quelli del Ristorante Caino, inarrivabili, ma mi si aprì un mondo. I miei erano rossi, i tuoi in bianco, ma intriganti come non mai. Un post davvero bellissimo con una ricetta a cui dico "chapeau".
Non avevo dubbi!
Ti abbraccio tesoro bello.
Pat

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