Piadizza garfagnina per Vamos a la Piada

by Annarita Rossi

 

Haipiù pensato a quel progetto di esportare la piadina romagnola? Così cantavaSamuele Bersani. Non se sia stato lui ma, la piadina oggi non è più soltanto unpiatto tipico della Romagna ma una realtà presente anche sulla costa ovest e inmolti luoghi d’Italia. Una preparazione talmente versatile da essere coniugatain milioni di modi. Un piatto davvero semplice che diventa unico solo se realizzatoseguendo la tradizione e ingredienti di qualità. Per questo motivo, oggi, incollaborazione con Calendario del Cibo Italiano e l’Azienda Fresco Piada cisarà un flashmob con post e ricette di foodblogger dell’Mtc.
 

A Riccione, l’azienda Fresco Piada rappresentala produzione di alta qualità di questo prodotto. Il suo sistema produttivo èrimasto lo stesso dalla fondazione, nel 1996, così come l’abilità manuale dellemaestranze, le materie prime d’eccellenza impiegate e la selezione di prodottilocali, quali le farine di grani esclusivamente romagnoli, il sale integralemarino di Cervia e l’olio extravergine di oliva delle colline riminesi. Tuttele piadine Fresco Piada sono precotte a mano una a una, su piastra, secondo iriti della tradizione, da personale altamente selezionato e qualificato. Lepiade sono poi raffreddate a temperatura ambiente, in tal modo i prodotti nonsubiscono alcuno stress termico e mantengono inalterate la loro rinomatafragranza, anche dopo essere stati confezionati. 

Le ultime creazioni degli artigiani diFresco Piada puntano alla riscoperta di alcune ricette e tipologie di piade dicui si era persa la memoria, come LA RITROVATA nella versione TRADIZIONALE conFarina 00 di grano romagnolo, Sale marino integrale delle Saline di Cervia,quella ALL’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA, con Farina 00 di grano romagnolo Olioextra vergine di oliva 100% Italiano, Sale marino integrale delle Saline diCervia, LA RITROVATA AL LIEVITO MADRE NATURALE, con Farina 00 di granoromagnolo, Lievito madre naturale, Sale marino integrale delle Saline diCervia, o LA RITROVATA CON GRANI ANTICHI, (Rieti -1900, Gentilrosso -1900,Inallettabile -1900, Abbondanza -1947, Marzotto -1959), la farina è biologica(tipo 2) macinata a pietra, anche la Crusca di grano tenero è biologica, ilLievito madre è naturale, il Sale marino integrale è quello delle Saline diCervia e infine il Miele di acacia, biologico, dell’Azienda Thun. 
Di FrescoPiada c’è anche la Piada di Santarcangelo di Romagna, ovverola piada di congiungimento tra il nord e il sud della terra di Pascoli, o laPiada del Chiosco, espressione del prodotto rurale per eccellenza, in cuispessore, forma e profumi rimandano alle antiche piade della zona ravennate.

Delle tante piade arrivate dall’AziendaFresco Piada ho utilizzato per la mia ricetta la Piada del Chiosco. La piadadel Chiosco è una piada che per quanto riguarda gli ingredienti ha gli stesside “la ritrovata tradizionale” ma segue la ricetta di un piccolo chiosco diCervia. Quindi essendo tipica del nord della Romagna è più spessa e piccola incirconferenza.In aggiunta c’è anche un pochino di miele che le dona un“profumo” in più e permette anche all’impasto di rimanere più morbido.

La ricetta presentata è un inganno, perché,ad un primo sguardo potrebbe sembrare una pizza e si può anche mangiare cometale senza arrotolarla. La farcitura racconta la Garfagnana con la salsa rossagarfagnina, la caciotta garfagnina e il lardo anch’esso della stessaprovenienza.

Piadizza garfagnina

3 fette di caciotta

6 fette di lardo

Rosmarino

Salsa rossa

130 g di concentrato di pomodoro

2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

30 g di pasta di acciughe

2 foglie di alloro

2 cucchiai di aceto

Scaldate il concentrato con l’olio, unitela pasta d’acciughe e l’alloro spezzettato. Versate l’aceto e mescolate.Lasciate insaporire.

Scaldate la piada del Chiosco in unapadella antiaderente e cospargetela di salsa rossa. Tagliate a fette lacaciotta e ponetela sulla piada, lasciate che si scaldi leggermente. Unite lefettine di lardo, il rosmarino e un filo d’olio, poi non vi resta che gustarla.

2 commenti

Simona Nania Luglio 11, 2019 - 4:58 pm

Dev’essere una goduria

Rispondi
Architettando in cucina Luglio 11, 2019 - 7:40 pm

Allora tra le varie cose buone che devo mangiare la prossima volta che vengo in Garfagnana, ci mettiamo pure questa!Una tentazione vera!

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